Dopo il grande successo di “Che ne sarà di noi” Giovanni Veronesi torna a girare un film che rende omaggio alla grande commedia all’italiana di Scola o di Risi, un film a tutto tondo dove i personaggi, le loro vicende, la città in cui vivono, Roma, rappresentano in modo pieno la realtà dello spettatore. Il film, nato da un’idea di Vincenzo Cerami, è scritto a due mani da Veronesi e da Ugo Chiti. “Manuale d'amore” è un viaggio nell’angolo misterioso e incomprensibile del cuore, dove amori sbagliati, tragedie familiari, amori eterni o effimeri hanno la capacità di lasciare segni indelebili e cicatrici profonde. Un viaggio che parla di noi, di tutti noi.
L'uomo non sa perchè si innamora... viene travolta e basta!
“Manuale d'amore” racconta il percorso che molte coppie nella vita si ritrovano ad affrontare.
E’ una storia d’amore vista al caleidoscopio, con i colori in movimento dell’ “Innamoramento”, della “Crisi”, del “Tradimento” e infine dell’ “Abbandono”.
I quattro capitoli del “Manuale” sono vissuti da quattro coppie diverse che, come in una staffetta, si passano il testimone. Sono quattro storie normali ed eccezionali nello stesso tempo, tenere e ironiche, romantiche e divertenti. Come in un caleidoscopio, come i brividi d’amore che viviamo.
Tommaso (Silvio Muccino) e Giulia (Jasmine Trinca) vivono tutte le fasi dell’ “Innamoramento”: il primo appuntamento, il primo bacio, il sesso sfrenato, la convivenza, il matrimonio.
Barbara (Margherita Buy) e Marco (Sergio Rubini) affrontano la loro prima “Crisi” dopo anni d’amore: un figlio potrà aiutarli a superarla?
Ornella (Luciana Littizzetto) vive il dramma del “Tradimento” con una grinta unica e contro un nemico “globale”: l’uomo.
Goffredo (Carlo Verdone) ci racconta dell’ “Abbandono”. E’ talmente impreparato ad affrontare questa sua prima grande tragedia che si affida ai consigli di un audio-book trovato casualmente in libreria, dal titolo rassicurante e coinvolgente: “Manuale dell'amore”.
Il ritorno della commedia all'italiana
Il film nasce, qualche anno fa, da un’idea di Vincenzo Cerami che all’epoca collaborava con la Filmauro nella veste di “Consulente Artistico”. Per qualche anno però il film non fu realizzato perché l’idea non si riusciva a sviluppare in modo convincente.
Dopo che Veronesi, riallacciato il rapporto con la Filmauro, ha realizzato “Che ne sarà di noi” ottenendo il successo a tutti ben noto, Aurelio De Laurentiis ha deciso di far sviluppare al regista e al commediografo Ugo Chiti l’idea che aveva comunque sempre apprezzato. I due, pensatoci su qualche mese, hanno finalmente trovato la linea che ha affascinato De Laurentiis e lo hanno convinto a realizzare il film.
In poche parole si trattava di realizzare un film a tutto tondo dove i personaggi e le loro storie, a volte piuttosto serie, fossero vicini alla realtà che ci circonda e facessero scattare sul pubblico il processo d’identificazione per rendere divertente l’azione anche nei momenti amari.
E’ nato così “Manuale d’Amore” che possiamo, senza essere definiti presuntuosi, accostare alla commedia all’italiana di Scola e di Risi di qualche tempo fa che faceva ridere e pensare.
Veronesi è riuscito, col suo carisma e la sua volontà di autore, a trascinare nel progetto grandi interpreti che hanno collaborato fattivamente alla stesura della sceneggiatura delle loro storie. Ognuno degli artisti coinvolti si è riconosciuto nel proprio personaggio e, grazie a questa partecipazione, il risultato è straordinario e vitale.
“Manuale d’Amore” non è un film ad episodi tout court perché i personaggi sono in qualche modo legati fra loro e le loro storie finiscono per incrociarsi; il tutto in un tourbillon di emozioni, sentimenti, ironia, amore e buona musica con la colonna sonora realizzata da Paolo Buonvino.
Il film è stato girato interamente a Roma tra Luglio e Ottobre 2004; le riprese sono durate 11 settimane per un costo industriale (copie e lancio esclusi) di circa cinque milioni di euro.