Trama:
Sandro Lanza, ex attore di B-movies e ora protagonista di una soap, viene licenziato dopo una plastica facciale mal riuscita. In preda alla depressione (o forse alla voglia di attirare l’attenzione dei giornali) tenta il suicidio e finisce in ospedale. Viene raggiunto dalle tre figlie, avute da tre donne diverse e abitanti in tre differenti capitali europee. Insieme le tre ragazze cercheranno di aiutare il padre, organizzando una cena per fargli conoscere la donna che potrebbe dare una svolta alla sua vita.
Commento
A poco più di un anno da La seconda notte di nozze, con Antonio Albanese, Pupi Avati si ripresenta al pubblico con questo nuovo film nel quale torna a lavorare con attori già diretti in passato come Diego Abatantuono (visto di recente in La rivincita di Natale) e Vanessa Incontrada (compagna cieca del timido Neri Marcoré de Il cuore altrove). All’attrice e conduttrice spagnola si aggiungono peraltro altre due splendide interpreti, Violante Placido e Inès Sastre.
La cena per farli conoscere è certamente un film ricco di buoni spunti di base. Il protagonista Sandro, attore ormai avviato verso il declino e in cerca di un rilancio impossibile, rappresenta un’interessante - anche se non originalissima - critica verso un certo mondo televisivo (peraltro esplicitamente parodiato in una delle scene iniziali). Anche l’idea di dargli tre figlie, ognuna con i propri problemi personali (un forte rischio di tumore al seno per la prima, un compagno alcolista per la seconda, un marito subdolamente e comicamente erotomane unito a una vita scialba per la terza), che condividono però anche il problema di questo padre sopra le righe e ora anche autolesionista, ha molteplici potenzialità. A queste buone scelte narrative si aggiunge una messa in scena accorta, che evita il “drammone”: l’ovvia tristezza e malinconia di molte situazioni è infatti spesso accompagnata da un’atmosfera più leggera, quasi serena, alla quale contribuiscono alcune battute di dialogo e la recitazione sempre efficace di Diego Abatantuono (che conferma una volta di più di essere un attore completo, capace di far ridere ma anche di commuovere). Senza scordare alcuni spassosi personaggi di contorno, primo tra tutti il marito fedifrago (almeno nelle sue intenzioni) di una delle figlie di Sandro, interpretato da Fabio Ferrari, che molti ricorderanno come il Chicco de I ragazzi della Terza C.
Il film mostra tuttavia anche alcuni notevoli difetti. Quelli che abbiamo citato come buoni spunti purtroppo non trovano un adeguato approfondimento. Alla fine del film sembra di aver assistito a qualcosa di incompleto, ad un lavoro non finito, in cui molte idee (anche valide) sono state messe in scena esattamente come erano state pensato di primo acchito, senza una necessaria elaborazione. Giusto per fare qualche esempio: due delle figlie di Sandro (interpretate dalla Incontrada e dalla Placido) sono praticamente identiche tra loro, personaggi immotivatamente fotocopia uno dell’altro; la bella idea di dare al personaggio di Abatantuono una sorta di “superpotere” (riesce a indovinare quasi al volo il nome delle donne che si trova di fronte) è usata in modo superficiale, mentre poteva probabilmente essere sfruttata meglio; stesso discorso per il già citato marito erotomane, che rimane un personaggio divertente ma troppo piatto (eh sì che compare spesso). In linea generale poi si notato frequenti cali di ritmo, per cui da scene divertenti e accattivanti si passa a momenti ben più melodrammatici, in cui la lacrima troppo facile dei personaggi accompagna un’atmosfera generale di noia ed eccessivo didascalismo.
Anche la cena che dà il titolo al film ha dell’incompiuto: il personaggio di Francesca Neri, narrativamente molto rilevante, ha certamente dei tratti interessanti, è strano e divertente, e sembra essere una sorta di “termometro” della situazione familiare dei protagonisti (a volte in senso letterale, ha caldo quando l’atmosfera è distesa, dice di avere freddo quando c’è imbarazzo tra i commensali). Però anche lei sembra non essere pienamente compiuta.. Arriva, espleta la sua funzione narrativa e se ne va, lasciando un po’ di amaro in bocca. La cena stessa è molto breve, e non sembra sufficientemente importante per giustificare il titolo del film (non come ne La rivincita di Natale, dove la partita a poker, la rivincita appunto, pur non lunghissima, era però il fulcro, lo scopo dell’intero film). Dal punto di vista strettamente tecnico, Avati usa una regia molto classica, televisiva, senza particolari fronzoli. Il che lascia un po’ delusi perché le prime battute del film, atte a descrivere la vita delle tre figlie di Sandro, sono orchestrate con un montaggio rapido e originale, quasi spiazzante, mentre il seguito sembra inspiegabilmente dimenticarsi (a livello visivo e ritmico) di questo inizio folgorante.
In definitiva si esce dalla sala con la convinzione di aver visto un film certamente sufficiente, a tratti spassoso e complessivamente ben recitato, ma anche troppo sfilacciato e frettoloso, privo di una reale coerenza e solidità strutturale. Un agglomerato di buone scenette solo accostate, popolate di personaggi potenzialmente molto affascinanti ma anche troppo acerbi.
La chicca
L’inizio dei titoli di coda è un elenco (ovviamente fittizio ma molto divertente) dei film di serie B interpretati da Sandro Lanza.
DVD
Caratteristiche tecniche
Audio: Italiano, Dolby Digital 5.1
Video: Anamorfico
Discreta la qualità audio video.
Contenuti speciali
- Intervista con Pupi e Antonio Avati di Marco Spagnoli
Si racconta la genesi del film e si spiegano le tematiche trattate ( la famiglia oggi e la sua rappresentazione nel mondo dello spettacolo, la narrazione della storie di perdenti come costante dei loro film,..). Durata: 26 minuti
- Speciale
Si ripercorre il film con i commenti ai momenti salienti di Pupi Avati, Diego Abatantuono, Antonio Avati, vanessa Incontrada, Violante Placido. Durata: 9 minuti.
- Trailer
- Cast e crediti
Cast artistico e tecnico, crediti