Bastardi senza gloria

Titolo Originale: Inglourious Basterds
Un film di Quentin Tarantino
Genere: Guerra - Stati Uniti (2009) Durata: 148min.
Produzione: Lawrence Bender Productions, The Weinstein Company. 
Distribuzione: Universal Pictures
Loading the player ...
C’era una volta nella Francia occupata dai nazisti...
Un manipolo di soldati ebrei americani, “i bastardi”, sono addestrati dal tenente Raine a riportare lo scalpo del maggior numero di soldati tedeschi catturati, alla maniera degli apache. La reputazione di feroci cacciatori di nazisti guadagnata sul campo di battaglia convince il comando alleato ad assegnare ai membri della squadra una missione tanto delicata da poter determinare le sorti stesse del conflitto. Il piano, che prevede la complicità di una stella del cinema tedesco, si sovrappone al progetto di vendetta della giovane ebrea Shosanna, unica sopravvissuta allo sterminio della propria famiglia, diventata proprietaria di una sala cinematografica a Parigi sotto falsa identità...

A very talented cameramen, Antonio Margheriti
Da anni girava la voce che Tarantino intendesse omaggiare ancora più apertamente il cinema italiano di genere, con un film di guerra ispirato a Quel maledetto treno blindato di Enzo Castellari. Nessuno si aspettava un remake, e così non è stato. Il regista italiano, che appare in un cameo, è il primo a riconoscerlo. Ciò non toglie che alcune delle trovate più riuscite dei Bastardi edizione 2009 trovino nel film di Castellari la loro diretta matrice creativa. Al solito, come sappiamo è poi l’intero cinema di genere a entrare nella macchina tritatutto postmodernista di Tarantino: dallo spaghetti-western ai film di cappa e spada, dai b-movies di arti marziali al fumetto pulp. Ciò che sorprende qui è la minuziosità maniacale nella ricostruzione d’ambiente per un’operazione che corre su binari ben lontani dal realismo storico.
L’ambizione paradossale di Tarantino sembra essere sempre più quella di voler ri-fare il cinema di genere, equipaggiandolo con una messinscena cronometrica e persuasiva, quasi iperrealista, eliminando quanto di grossolano e grottesco - vuoi per ristrettezze economiche, vuoi per esuberanza anarcoide - quel modello produttivo inevitabilmente accoglieva. A costo, talvolta, di tradire proprio lo spirito profondo del cinema di genere degli anni ‘70, la vitalità e il calore analogico dell’approssimazione che qualche finto strappo alla pellicola realizzato in post-produzione non é sempre in grado di restituire.

Teatri di guerra
Dalla sua, Bastardi senza gloria ha l’indubbia qualità di tenere incollati alla poltrona per tutti i suoi 153 minuti di durata, in uno stillicidio di tensione solo in parte attenuato da intermezzi macchiettistici. Il detonatore della carica ansiogena della vicenda sta nel costante camuffamento d’identità dei personaggi e nella minaccia incombente di venire scoperti per ciò che sono realmente. Il gruppo dei bastardi, le spie sotto copertura, la proprietaria del cinema (così com’era Mr.Orange, il poliziotto infiltrato di Reservoir Dogs), sono interpreti di un film nel film, attori in territorio nemico costretti a intrattenere un pubblico difficile, recitando il loro ruolo migliore di sempre, pena il fallimento del piano e verosimilmente la morte. Guardando da un’opposta prospettiva, viene in mente la “finta” alla Tenente Colombo, quel suo modo sfibrante di giocare al gatto col topo. Dopo aver fiutato la preda, Colombo lo avvicina con modi cortesi, lo solletica con domande apparentemente innocue e poi, proprio sul punto di andarsene, torna sui suoi passi e rivela al malcapitato un qualche dettaglio che lo inchioderà.
Se il colonnello nazista Hans Lada - Christoph Waltz in una memorabile interpretazione poliglotta - incarna la spietatezza del segugio alla Colombo, il rischio di essere scoperti è sempre dietro l’angolo: basta anche una parola di troppo per tradirsi, una stortura d’accento.
Veniamo così alla vera intuizione del film, la scelta multi linguistica che, oltre ad obbligare (speriamo) i distributori italiani all’adozione dei sottotitoli, è utilizzata da Tarantino in chiave narrativa, con risultati talvolta esilaranti, come nel caso dell’italiano maccheronico improvvisato da Brad Pitt, giocando sulla scioltezza di cavarsela con le lingue straniere e sulla difficoltà di renderne le sottigliezze di pronuncia.
Dopo Kill Bill e GrindHouse – A prova di morte, ancora uno studio sulla pianificazione e messa in opera della Vendetta, al centro di questo pulp in salsa fanta-storica. Una vendetta che, da personale e femminile, si fa, nel caso dei bastardi senza gloria, nemesi collettiva e asessuata, castigo necessario e irrinunciabile per riparare al male assoluto e dilagante. A rendere più intricata la faccenda c’è poi il ruolo del cinema stesso, che diventa l’arma invincibile e finale, il V2 nelle mani dei resistenti. Detto ciò, non si immagini neanche lontanamente che l’ex enfant terrible abbia messo la testa a posto e confezionato un film classicamente misurato; la citazione sempre in agguato, la bidimensionalità cartoon dei personaggi, l’ironia nel costruire le sequenze come una sfilza di lunghe, estenuanti scene-madri dal sapore teatrale, ci rimettono continuamente sulla pista giusta e Bastardi senza Gloria ci appare per ciò che è: un formidabile congegno ammazza-nazisti, un po’ nello spirito allegramente partigiano della coppia Belushi-Akroyd, lanciata con la Bluesmobile sul corteo degli odiati nazisti dell’Illinois.
INTERVISTA AL REGISTA QUENTIN TARANTINO
a cura di Fabio Davide

Quentin Tarantino è uno dei registi più interessanti, atipici e spavaldi mai apparsi nel panorama cinematografico mondiale. Irriverente, violento, sboccato ma… geniale, sempre e comunque geniale. La spirale della sua sperimentazione dall’immenso successo ottenuto con Pulp Fiction lo ha portato fino al meno apprezzato cinema horror di Grindhouse e, ora, ai film di guerra all’italiana, con un titolo nuovo e originale. Bastardi senza gloria è appunto l’ultima fatica del re del pulp che noi di Spaziofilm abbiamo incontrato con uno dei suoi “bastardi” (Eli Roth) durante la conferenza stampa organizzata in occasione della première romana.

Perché ambientare proprio in una sala cinematografica gran parte del film? Ciò sta forse a simboleggiare il potere del cinema?
Tarantino: Certamente, era proprio quello che volevo trasporre. Infatti, è particolarmente significativo anche l’incendio finale del lungometraggio, appiccato non con gli esplosivi che i “bastardi” avrebbero voluto usare ma dalle stesse pellicole che la protagonista femminile aveva preparato a tale scopo.

Cosa l’ha spinta a scegliere un genere come quello della storia alternativa, così atipico e così lontano dai suoi canoni?
Tarantino: Mi piace pensare di non avere canoni e di potermi muovere sempre al meglio tra i vari generi, devo però ammettere che non si è trattata di una scelta consapevole. Inizialmente la mia idea era quella di realizzare un Maccheroni Combat Movie (ossia un film di guerra all’italiana, come molti critici stranieri definiscono i film nostrani appartenenti al genere, ndr). Man mano che però procedeva la pre-produzione del film e la stesura della sceneggiatura, è un po' cambiata la mia idea originale. C’è però anche un secondo motivo, più profondo: volevo cimentarmi in un film sulla seconda guerra mondiale che fosse comunque particolarmente originale. Mi piace mettermi alla prova, scoprire sempre qualcosa di nuovo. Spero di esserci riuscito anche con Bastardi senza gloria.

Ma perché una situazione così lontana dalla storia reale?
Tarantino: Beh, per caso, come tutte le cose migliori. Mi è venuto in mente mentre scrivevo. Personalmente non amo scrivere come fanno tutti gli altri sceneggiatori, anzi, preferisco prima cimentarmi nell’ideazione dei personaggi e poi adattare a loro la storia che avevo in mente. Sono stati i miei personaggi che hanno scritto la propria storia, non io.

Lei legge le critiche? Pensa che le critiche negative centrino qualcosa col fatto che proprio il “bastardo” beccato per primo (Michael Fassbender ndr) è un critico cinematografico?
Tarantino: Sì, le leggo, ma non gli do molta importanza, almeno non a quelle dei quotidiani. Preferisco internet e riviste. In ogni caso, e so che sto rischiando molto dicendo quello che sto per dire (ride), non bisogna dar troppo retta a certi critici. Uno scrisse, ad esempio, che io non sarei mai stato in grado di creare suspance nei miei film. Lo scriveva ai tempi di Pulp Fiction, nel ’95, ma sappiamo tutti come è andata a finire. Con lo stesso Bastardi senza gloria e con Jackie Brown penso di avergli fatto abbondantemente rimangiare il suo commento.

Abbiamo notato, durante il film che ora in conferenza, il suo ottimo italiano Mr. Roth. Dove l’ha imparato?
Roth: L’ho imparato all’accademia di Bombolo (cita Franco Lechner, interprete tra gli altri della commedia W la Foca! ndr). Quentin, prima di girare la scena in cui parliamo tutti Italiano, ci ha costretti a guardare tutti i B movie italiani: quelli di Bombolo, di Lino Banfi, di Alvaro Vitali ecc. Li abbiamo adorati, ci siamo ispirati al loro stile per quel dialogo e comunque, lasciatecelo dire: Viva la foca!
Tarantino: Viva la foca!

Alcuni dicono che Bastardi senza gloria sia il suo film della maturità, è così?
Tarantino: Non saprei dire. Tendo sempre a muovermi attorno alla mia maturità registica, avanti e indietro costantemente. Se proprio vogliamo trovare un film della maturità penso che quello possa essere Jackie Brown ma è solo una digressione.

E per quanto riguarda la violenza del suo film?
Roth: Su questa vorrei rispondere io. La guerra è violenta, semplicemente non viene mai mostrata com’è realmente. Le atrocità compiute dagli eserciti nemici sono le stesse espletate da americani e alleati, perché quindi non mostrarle?

Forse perché al contempo c’è chi pensa al quadro che è stato dato degli ebrei nel film. Sicuramente non quello canonico…
Tarantino: Il problema è che molti tendono a veder bene la figura del personaggio ebreo al cinema solo quando soffre, non è e non deve essere così. Le atrocità compiute verso quel popolo sono orrende ma bisogna sempre reagire e non lasciarsi trascinare nel baratro. Chi crescerà con questo film lo capirà, anzi, forse proprio grazie a Bastardi senza gloria nascerà una nuova generazione di Ebrei, chi può dirlo?

Tornando a parlare delle sue citazioni, abbiamo notato un piccolo omaggio a Hugo Stiglitz. È voluto?
Tarantino: Certo! So che l’attore è messicano ma, pensandoci bene, il suo nome mi sembrava molto “nazisteggiante”. Hugo Stiglitz, il terrore della Germania. (Ride)

Ha lavorato con molti attori, più o meno famosi. Lei come si relaziona ai suoi attori e ai suoi personaggi?
Tarantino: I miei personaggi sono i miei figli, li amo sopra ogni cosa. Li amo tutti allo stesso modo, ma per motivi diversi, e pretendo che i miei attori li amino. Sono molto severo su questo punto, i miei attori devono comprendere appieno il personaggio e devono fidarsi di me quando gli dico come agire o come recitare. Io so tutto dei protagonisti di un mio film, li ho creati io. So quel che è successo prima della pellicola, quel che gli succederà dopo e, proprio per questo, ritengo che solo trasmettendo questa comprensione ai miei attori posso ottenere un buon risultato.

E invece come riesce a relazionarsi all’ampio pubblico che apprezza le sue pellicole?
Tarantino: Non posso che essere grato ai miei fan e sono convito che il mio pubblico più che ampio sia variegato, questo perché mi piace e mi è sempre piaciuto passare attraverso i generi più svariati e, quindi, attraverso le più varie fasce di pubblico. Per il resto tento di non pensare a quel che piace ai fan ma a quel che piace a me. Dopotutto il film è mio e devo scegliere io come realizzarlo e proprio per questo penso che esistano tantissime persone che mi odiano. Dopotutto o mi odi o mi ami, per me non c’è una via di mezzo.
DVD
EDIZIONE SPECIALE A DOPPIO DISCO

Caratteristiche tecniche
Formato video: 2.35 anamorfico
Formato audio: inglese, italiano e spagnolo Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano, francese, portoghese, bulgaro, rumeno, olandese, spagnolo per non udenti

Contenuti speciali
Scene estese & alternative
Nation’s Pride - Film completo
Discussione di gruppo con Quentin Tarantino, Brad Pitt ed Elvis Mitchell
Il making of di
Nation’s Pride
Gli originali Inglorious Bastards
Una Chiacchierata con Rod Taylor
Rod Taylor parla della Victoria Bitter
L’Angelo della Cinepresa di Quentin Tarantino
Ciao Sally
Tour della galleria poster del film con Elvis Mitchell
Galleria Poster di
Inglourious Basterds
Blu-Ray
Caratteristiche tecniche
Formato video: 2.35 anamorfico HD
Formato audio: inglese DTS-HD Master Audio 5.1; italiano, spagnolo e francese Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano, francese, portoghese, bulgaro, rumeno, olandese, spagnolo per non udenti

Contenuti speciali
Scene estese & alternative
Nation’s Pride - Film completo
Discussione di gruppo con Quentin Tarantino, Brad Pitt ed Elvis Mitchell
Il making of di
Nation’s Pride
Gli originali Inglorious Bastards
Una Chiacchierata con Rod Taylor
Rod Taylor parla della Victoria Bitter
L’Angelo della Cinepresa di Quentin Tarantino
Ciao Sally
Tour della galleria poster del film con Elvis Mitchell
Galleria Poster di
Inglourious Basterds
    caricamento in corso...
    SCREENSHOTS
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    • Immagine Thumb: Bastardi senza gloria
    SEGUICI SU:
    versione per cellulari
    facebook
    twitter
    itunes
    © 1999 - 2012 GALBIT SRL TUTTI I DIRITTI RISERVATI - P.IVA 07051200967
    Comprar Cialis Acquista Cialis