Hercules - Il Guerriero

Voto: 3/5 - 
Titolo Originale: Hercules
Un film di Brett Ratner
Genere: Avventura - Stati Uniti (2014) Durata: 98min.
Distribuzione: Universal Pictures
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Tutti conoscono la leggenda di Hercules e le sue dodici fatiche. La nostra storia comincia dopo di esse, e dopo la leggenda. Tormentato da una colpa del passato, Hercules è diventato un mercenario. Insieme a cinque fedeli compagni, viaggia per la Grecia antica vendendo i suoi servigi in cambio di oro, e sfruttando la sua leggendaria reputazione per intimidire gli avversari. Ma quando il sovrano della Tracia e sua figlia chiedono il suo aiuto per sconfiggere un selvaggio e terribile signore della guerra, Hercules si rende conto che, perché il bene trionfi e la giustizia prevalga... deve ridiventare l'eroe che era una volta... deve abbracciare il suo stesso mito... deve essere Hercules.


Basato sull’omonima graphic novel scritta da Steve Moore e disegnata da Cris Bolsin per Radical Comics, quest’anno Hercules si reincarna per la seconda volta abbandonando le “pettinate” fattezze twilightiane di Kellan Lutz, prendendo così pieno possesso dell’ipertrofica massa muscolare di Dwayne “The Rock”Jonhson. Sono ormai lontani i tempi in cui veniva girata in nuova Zelanda una certa serie tv prodotta da Sam Raimi che insieme a Xena-Principessa Guerriera riempiva i pomeriggi dei bambini italiani degli anni '90.

Diretta e co-prodotta da Brett Ratner, regista conosciuto per film come Red Dragon o X-Men: Conflitto Finale, la pellicola riprende, ma solo in parte, il personaggio di Eracle, eroe e semidio della mitologia greca dalla forza sovrumana, strappandolo dalle proprie aspirazioni di fama e gloria per gettarlo in vesti meno "divine" e forse più adatte a un guerriero del IV sec. A.C. : quelle di forte capo di una squadra di mercenari al soldo del miglior offerente, eroe di nessuno, se non di chi ha pagato. Sono infatti già alle sue spalle, e lo precedono per fama, le leggendarie dodici fatiche che per conto del re Euristeo ha dovuto compiere ed, insieme ad esse, il ricordo di un terribile delitto commesso che costantemente lo tormenta nelle tarde ore della notte. Ma nell’arco della storia molta luce verrà fatta su leggende e responsabilità.

Il trailer del film, che fa sfoggio della presenza di numerosi mostri e elementi sovrannaturali, potrebbe fuorviare chi si appresta alla sua visione in sala, complice magari anche la battuta urlata a pieni polmoni (“Io sono Hercules !”) che ricorda un altro eroe mitologico,ma di tradizione nordica, trasposto su pellicola nel 2007 da Robert Zemeckis, intento in una scena a urlare parole simili, presenti anche nel rispettivo trailer, a un gigante deforme poco prima di mozzargli un braccio. Non è una storia che ha per nemici mostri o demoni,se non quelli dell’anima.

Dwayne Johnson interpreta un Ercole sporco, armato di clava dentata e fama di invincibilità, che fa strage di nemici nei campi di battaglia grazie all’uso di una forza incredibile e un’astuzia inaspettata, un uomo che dovrebbe impersonificare il terrore di ogni avversario, ma la cui vera anima e morale viene svelata dagli occhi mai troppo cattivi dell’ex wrestler statunitense. Però l’omone, dall’alto del suo metro e 95, sembra suggerire di avere letteralmente un certo fisic du role, ma giusto appena accennato,eh.

Fa da leader a una squadra di comprimari che rivestono il ruolo di fratelli d’arme: uno spartano, una amazzone, un indovino e uno psicopatico. Ognuno con un proprio background, più o meno superficialmente definito, ma con chiare e differenti abilità nell’arte di far scorrere il sangue. Da citare brevemente, come brevi e sporadiche sono infatti le sue apparizioni all'interno della pellicola, al pari delle sue battute, è la prima prova attoriale della bellissima top model Irina Shayk nelle vesti, talvolta sfuggenti, di Megara, moglie di Hercules.

Pur aprendo coraggiosamente un'interessante riflessione riguardo la relazione tra fama/leggenda e verità/realtà e di come dietro al mito di un solo uomo si possano nascondere le vite di eroi che non verranno mai ricordati, ma che hanno contribuito alla sua nascita, il film non arriva ad approfondire molto il discorso, occupato come è a mostrare scontri e carneficine che vengono però orchestrate piuttosto bene, per quanto alcuni dettagli appaiano spesso anacronistici o storicamente non corretti (fruste fatte di vertebre e bighe dalle lame retrattili ne sono un esempio).
Brett Ratner non si preoccupa tanto di essere fedele alla tradizione del mito o di approcciarsi con impegno alla cultura classica, quanto invece di rimanere piuttosto fedele all’opera fumettistica da cui è tratta che ha rimaneggiato il mito stesso in chiave action.

Hercules - Il guerriero è pertanto un film come molti altri: da vedere con una metà del cervello spenta (quella che si ricorda di persone come Bergman, Hitchcock, Scorsese, Kurosawa, Tarantino etc.) e l’altra impegnata a godersi lo spettacolo.
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